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Gallerie d'Italia - Napoli
Dal 1 agosto 2025
Rientrato a Napoli dopo il prestito alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma in occasione della mostra "Caravaggio 2025", il Martirio di Sant’Orsola, l'ultimo capolavoro del Caravaggio, si presenta al pubblico in una veste completamente rinnovata. Le Gallerie d'Italia di Napoli presentano il nuovo allestimento della sala che ospita la preziosa tela, frutto di un attento intervento di riqualificazione museografica e illuminotecnica che offre ai visitatori un'esperienza di visita di profonda suggestione emotiva.
La valorizzazione dell'opera è inscindibilmente legata alla sua conservazione.
Il dipinto è infatti stato sottoposto a un accurato lavoro di pulitura, eseguito dalle restauratrici Laura Cibrario e Fabiola Jatta nel laboratorio allestito presso le Gallerie d’Italia di Napoli, che ha portato alla luce tre figure scomparse nel tempo, restituendo brillantezza e nitidezza all’opera di Caravaggio. A tutela del capolavoro è stata installata una speciale cornice - clima frame, un sistema tecnologicamente avanzato che garantisce il monitoraggio e il controllo costante dei parametri di umidità e temperatura, preservando l'integrità del dipinto per le future generazioni.
Il ritorno del capolavoro di Caravaggio il Martirio di sant'Orsola nelle Gallerie d’Italia di Napoli è accompagnato da un nuovo percorso di avvicinamento, valorizzando l'ambiente che precede la sala in cui è collocato il dipinto.
Il visitatore infatti, viene accompagnato al primo piano, dove è ospitata la celebre opera di Caravaggio, dall'installazione site specific di Jacopo Foggini "La Nuvola e l’ombra". Questa scelta mira a creare un'esperienza immersiva e un percorso di avvicinamento per i visitatori, valorizzando l'ambiente che precede la sala dedicata al dipinto del Merisi.
L'idea è quella di avvolgere la scala che conduce al primo piano in una "coltre di nuvole rosse", creando un piccolo mondo sospeso che accompagni il visitatore verso la Sala Caravaggio.
Il legame tra le due opere si manifesta in diverse declinazioni: il colore rosso, con delicate e più dense gradazioni, non è casuale: esso rappresenta un velato riferimento al drappo che cinge la martire raffigurata nel dipinto e illumina tutta la scena descritta da Caravaggio. Come in un disegno a mano libera tridimensionalmente concepito, l'installazione di Foggini enfatizza lo sviluppo verticale, accentuando il movimento della scala. Quest'ultima è illuminata da sofisticati riflessi purpurei generati dal policarbonato che, irradiato dall'alto, conduce il visitatore in uno spazio "altro", preparando l'animo e l’occhio alla visione del Martirio di sant'Orsola.