“La casa forse la più ammirata di Milano”.
Così si esprimeva Luigi Zucoli nel 1841 in merito a Palazzo Anguissola Antona Traversi, l’edificio più antico tra i tre che compongono le Gallerie d’Italia a Milano.
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“La casa forse la più ammirata di Milano”.
Così si esprimeva Luigi Zucoli nel 1841 in merito a Palazzo Anguissola Antona Traversi, l’edificio più antico tra i tre che compongono le Gallerie d’Italia a Milano.
Il corpo principale del palazzo si deve all’intervento di Carlo Felice Soave da Lugano su incarico del conte Antonio Carlo Anguissola, nell’imminenza del proprio matrimonio con Bianca Busca Arconati Visconti. Tra il 1775 e il 1778 il giovane architetto, che aveva fatto proprie le più aggiornate istanze di quel classicismo ispirato ai modelli greci e romani che costituiva il più moderno verbo culturale ed estetico dell’epoca, trasforma una tradizionale casa nobile milanese, appartenuta nel Cinquecento a Girolamo Morone, in uno dei più eleganti palazzi nobiliari della città, apprezzato per la finezza e la novità dei suoi appartamenti e delle decorazioni. Nel 1817 il palazzo viene venduto al facoltoso avvocato Giovanni Battista Traversi che, nel 1829, incarica Luigi Canonica di progettare il corpo del palazzo sulla corsia del Giardino, l’attuale via Manzoni. Il Canonica compone una facciata dove, su un basamento in granito, si eleva un ordine gigante di lesene corinzie di impianto palladiano, concluso da un cornicione con un ornatissimo fregio a rilievi; disegna quindi un cortile quadrato ad angoli smussati, con grandi colonne doriche di granito senza base, secondo la moda del tempo, e realizza lo scalone d’onore.