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Rinnovando la consolidata collaborazione con Illustri Associazione Culturale che ha portato alle Gallerie d’Italia - Vicenza, in seno al Festival biennale d’illustrazione “Illustri”, nomi prestigiosi di livello internazionale quali Pablo Lobato, Noma Bar, Malika Favre e Christoph Niemann, le Gallerie d’Italia - Vicenza confermano la loro identità di luogo deputato al meglio dell’illustrazione contemporanea ospitando la mostra personale di Javier Jaén.
L’edizione del Festival Illustri 2024, tema “Disegnare la complessità” scelto dal direttore creativo, l’illustratore Francesco Poroli, prevederà dal 28 giugno al 4 ottobre un fitto calendario di mostre, incontri, talk e presentazioni per creare un festival diffuso in città che sappia rinnovarsi di settimana in settimana, grazie alla collaborazione di realtà culturali e commerciali del territorio.
Javier Jaén (Barcellona, 1983) ha studiato Grafica e Belle Arti a Barcellona, New York e Budapest. La sua attività professionale si concentra su illustrazioni editoriali, copertine di libri e comunicazioni culturali per le pubblicazioni e le istituzioni più famose al mondo, tra cui The New York Times, The New Yorker, The Washington Post, Time, Harvard University, National Geographic, El País, Penguin Random House, Vueling Airlines e UNESCO. Con uno stile concettuale e un linguaggio a tratti giocoso a tratti corrosivo, Javier esplora scenari narrativi ed estetica attraverso il filtro dell’esperienza quotidiana.
Ha insegnato all’Istituto Europeo di Design, IDEP, e frequentemente tiene seminari e conferenze. Il suo lavoro è stato riconosciuto e premiato da AGI Membership, Society of Illustrators, American Illustration e molti altri.
L’artista dice di se: “Traduco concetti e storie in immagini. Per il mio lavoro utilizzo come ingredienti chiave il graphic design, l'illustrazione e la fotografia, anche se non mi sento un grafico, un illustratore o un fotografo. Sono solo discipline che mi aiutano a vestire le idee.
Prima temevo di non essere accettato in nessuna famiglia professionale, ma oggi questo mi fa sentire molto libero. Perché quello che mi interessa è il concetto di comunicazione, aldilà di ogni possibile linguaggio”.