Nel primo giorno della settimana in cui si celebra la Giornata della memoria” (27 gennaio), le Gallerie d’Italia di Torino ospitano l’incontro “Gli archivi di banca raccontano l’EGELI. I Linked Open Data per la storia dei sequestri dei beni ebraici”.
Si tratta dell’evento di presentazione del progetto di collaborazione avviato nel 2023 dall’Archivio Storico Intesa Sanpaolo e Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo per lo studio e la valorizzazione della documentazione bancaria sulla requisizione dei beni ebraici durante le persecuzioni fasciste, in particolare sulle carte dei Fondi Egeli (Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare, organo governativo che ebbe un ruolo chiave nella spoliazione degli ebrei fra 1939 e 1945) degli archivi della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, dell’Istituto di San Paolo di Torino e del Monte di Pietà di Milano.
I famigerati Provvedimenti per la difesa della razza italiana emanati nel novembre 1938 trovarono attuazione dopo pochi mesi con la costituzione dell’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), incaricato di acquisire, gestire e rivendere i beni eccedenti la quota di proprietà consentita ai «cittadini italiani di razza ebraica». In seguito, l’Egeli estese le proprie competenze ai sequestri dei beni esattoriali e, con l’ingresso dell’Italia in guerra (10 giugno 1940) ai sequestri dei beni nemici in Italia. Con la costituzione della Repubblica Sociale Italiana iniziò una sistematica caccia all’uomo con l'arresto e la deportazione in campi di concentramento di tutti i cittadini ebrei italiani e stranieri e, dal punto di vista patrimoniale, la confisca e il sequestro di tutte le proprietà ebraiche, beni immobili e beni mobili.
Con l’occasione, i due archivi aprono i loro dati che, grazie all’uso delle tecnologie Linked Open Data, permetteranno una pubblicazione integrata e sinergica.
L’auspicio, infatti, è quello di coinvolgere nella ricerca e condivisione dei dati tutti gli archivi, pubblici e privati, che conservano documentazione utile alla ricostruzione di questa pagina non secondaria della persecuzione. Come ha scritto recentemente lo storico Germano Maifreda, ”le procedure burocratiche di appropriazione di forme tangibili – case, arredi, vestiti, quadri, libri, accessori – umanizzano l’avversario poiché fanno affiorare le similitudini fra la sua vita e la nostra […] È questo processo di reificazione dell’alterità a far sì che, ai nostri occhi, le immagini del nemico restituite dai fascicoli dei sequestri e delle confische siano al contempo vivide e sfocate, nominabili ma porose: irrispettose delle partizioni nette, dei confini artificiosamente tracciati dalle norme giuridiche”.
Per offrire una ulteriore idea della varietà e completezza delle fonti archivistiche presenti nell’Archivio storico Intesa Sanpaolo relative a queste tematiche, è stata predisposta una pubblicazione intitolata “Difendere le storie. La memoria della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo” (Torino, Intesa Sanpaolo, 2023), che sarà distribuita ai partecipanti all’evento.