Nella sala introduttiva, che restituisce la storia del palazzo e delle sue trasformazioni, si incontrano i dipinti più antichi e di grande pregio della collezione, tra i quali alcuni esemplari del Rinascimento piemontese, con opere di maestri quali Giovenone e Gandolfino da Roreto.
L’esteso nucleo centrale del percorso, con dipinti, sculture e arredi mobili, viene proposto come un'ideale raccolta di un palazzo storico, rispecchiando idealmente il gusto per il Seicento e il Settecento molto diffuso tra case private e allestimenti museali nella Torino del secondo dopoguerra e, insieme, l’interesse per la pittura, la scultura e l’arredo di quelle epoche che caratterizza la politica collezionistica della seconda metà del Novecento delle banche confluite progressivamente nel gruppo Intesa Sanpaolo. All’interno del percorso si trovano dipinti molto significativi, tra cui opere come quelle di Francesco De Mura, gradito ai committenti e ai collezionisti della Torino del Settecento, alternate a paesaggi e vedute di Isaac de Moucheron, Giovanni Paolo Panini, o all’arazzo su disegno di François Boucher destinato ad esaltare i toni velatamente erotici cari al Settecento, epoca a cui appartiene il tavolo da muro di Pietro Piffetti,, capolavoro dell’ebanisteria piemontese del Settecento in avorio, madreperla e legni policromi.
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