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"Sir William e Lady Hamilton" in mostra a Napoli

DOVE

Gallerie d'Italia - Napoli

QUANDO

Dal 25 ottobre 2024 al 2 marzo 2025

BIGLIETTI

Ingresso intero 7€, ridotto 4€, gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo

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Sulla scia dei fondamentali studi di Carlo Knight (recentemente scomparso) e della grande mostra del 1996 del British Museum, le Gallerie d’Italia – Napoli dedicano la mostra autunnale del 2024 a William Hamilton, ambasciatore di S.M. Britannica presso la corte di Ferdinando IV di Borbone e della consorte Maria Carolina d’Asburgo. Diplomatico, antiquario, vulcanologo, Hamilton, con la sua poliedrica personalità, ha trovato nella Napoli “Illuminata” della seconda metà del Settecento terreno fertile per affermare e sviluppare le sue grandi passioni, l’antichità e la scienza.

Le sezioni attraverso cui si svilupperà il percorso espositivo metteranno in risalto il suo grande interesse per la vulcanologia, la pittura di paesaggio, la musica, il collezionismo, nonché il ruolo ricoperto nella società e nella mondanità napoletana dell’epoca, amplificato dalla figura, a tratti leggendaria, di Lady Emma Hamilton. Nel riconsiderare e valorizzare la straordinaria vicenda umana, politica e intellettuale di un uomo che è stato sicuramente uno dei massimi interpreti dei suoi tempi, lasciando in città una traccia profonda, l’esposizione, inoltre, ripercorrerà i fecondi scambi culturali e artistici intercorsi tra Italia e Regno Unito in un momento fondamentale della storia europea.

In virtù del suo tema, la mostra ha il sostegno dell’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito nonché il supporto dell’Ambasciata Britannica a Roma e vanta la presenza nel Comitato Scientifico di Carlo Knight e Kim Sloan, curatori dell’importante rassegna Vases and Volcanoes dedicata a Hamilton nel 1996 dal British Museum, e Aidan Weston-Lewis, Chief Curator, European Art della National Galleries of Scotland.

 

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Biografia di William Hamilton

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William Hamilton, figlio cadetto di Lord Archibald Hamilton, “fratello di latte” di re Giorgio III d’Inghilterra, dotato di una solida formazione culturale e di una rete di relazioni sociali assai ricca, si trasferì a Napoli come ambasciatore britannico presso il Regno di Napoli nel 1764, insieme alla prima moglie Chaterine Barlow. Nella capitale borbonica, dove rimase fino al 1798 – quando arrivarono le truppe francesi – poté coltivare le sue passioni più grandi: le antichità greco-romane, di cui divenne uno dei maggiori collezionisti di tutti i tempi, lo studio in termini scientifici delle eruzioni del Vesuvio, il collezionismo di pittura antica e contemporanea, il mare e la caccia. Le sue residenze stipate di opere d’arte e ricche di fascino, villa Emma a Posillipo, villa Angelica nei pressi di Torre del Greco e soprattutto palazzo Sessa a Pizzofalcone con la sua celebre vista sul golfo, furono per oltre trent’anni i teatri di una mondanità raffinata e cosmopolita. Le sue straordinarie imprese editoriali, i rapporti con Ferdinando IV e Maria Carolina – coltivati anche grazie alla sua seconda moglie Emma, il cui mito è stato alimentato in tempi moderni dalla letteratura e dal cinema – e con i grandi viaggiatori internazionali, come Goethe, Mozart, William Beckford o lo zar di Russia Paolo I, lo hanno reso una delle figure più influenti della cultura europea del Settecento, come gli fu riconosciuto da istituzioni prestigiose quali la Royal Academy e la Royal Society di Londra.