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"HUG ME Naples ’23" a Napoli

Dove

Gallerie d'Italia - Napoli

quando

Dal 9 maggio al 23 luglio 2023

TAG

Attività laboratoriali gratuite con l’artista rivolte alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado
9, 10, 11, 16, 17 e 18 maggio alle ore 10:00, 11.30 e alle ore 15:00
Prenotazione obbligatoria via mail napoli@gallerieditalia.com

Fabio Pietrantonio incontra le scuole del territorio napoletano offrendo la sua personale riflessione sul ciclo vitale dell’albero. Il progetto, pensato come un laboratorio didattico aperto e inclusivo, intende coinvolgere le scolaresche di ogni ordine e grado nella dimensione creativa di Pietrantonio. Un’attività creativa, ricreativa e meditativa nella quale le scolaresche si troveranno a interrogarsi, opportunamente guidate dall’artista, sul rapporto di simbiosi e di sintonia che è possibile instaurare con le forze primigenie che governano la natura.
 

Il ciclo NATURAL LOVE (Oltre la vita)

Nella produzione artistica di Fabio Pietrantonio, l’albero ricopre un ruolo di assoluto protagonista. Si tratta di una presenza costante che a partire dal 2006 trova il suo spazio nel fortunato ciclo Natural Love (Oltre la vita). L’albero è di fatto un’immagine archetipica dai molteplici significati su cui tutte le culture e civiltà, sin dalla notte dei tempi, si sono interrogate; ma è nell’accezione più primitiva e ancestrale, in cui si riassume il principio di un cosmo vivente in continua rigenerazione che l’artista ha elaborato questa sua originale poetica. Per la prima volta viene qui presentata una selezione di opere che accanto a lavori storici propone alcune nuove declinazioni sul tema, appositamente realizzate per il progetto HUG ME Naples ’23.
Pietrantonio si insinua nella natura simbolica del ciclo vitale dell’albero che procede secondo il mutare delle stagioni opponendo alla morte un continuo processo di rinascita in una sorta di loop rigenerativo, continuo e incessante. L’albero prosegue il suo percorso esistenziale in un moto ascensionale verso il cielo e specularmente nella terra incorporando dentro di sé la forza dei quattro elementi. In questa espansiva pulsione vitale, le radici ispezionano il suolo inoltrandosi capillarmente nelle falde alla ricerca dell’acqua così come i rami, attraverso le foglie, traggono energia dal sole innescando la fotosintesi che trasforma l’anidride carbonica in ossigeno. Processi naturali di rinnovamento e di purificazione che l’artista ha esplorato in questi anni elaborando una straordinaria galleria di rappresentazioni di alberi chiamati a metabolizzare oggetti di varia natura forzatamente immessi all’interno dei loro cicli vitali dall’incoscienza e dalla volubilità umana.

L’albero e l’artista sciamano

Attorno all’essenza purificatrice dell’albero si attua un processo di rispecchiamento con il quale Pietrantonio manifesta un aspetto cardine della sua poetica che si lega alla simbologia dello sciamano, figura che l’artista ha avuto modo di conoscere direttamente durante una lunga permanenza nelle riserve degli aborigeni australiani. L’albero mette in connessione la volta celeste con la profondità degli inferi, la vita con la morte, il visibile con l’interiorità celata. In termini analoghi lo sciamano sfida con il suo misticismo i misteri della natura e forte delle proprie capacità medianiche, si pone come intermediario capace di oltrepassare il limite che separa la realtà sensibile da quella ultraterrena.
Se il corpo umano è il centro dell’universo razionale nel pensiero umanistico-rinascimentale, come è ben espresso nel disegno leonardiano dell’Uomo vitruviano, la rappresentazione dell’albero ci dischiude i segreti della dimensione alchemica che Pietrantonio esplora soffermandosi sulla meccanica dei cicli vitali. In queste opere troviamo un improbabile humus fatto di monete, vecchi tessuti e altri elementi di scarto che diventano lo spunto per una riflessione sulla contingenza. L’artista misura gli effetti delle azioni umane come conflitti, crisi e tensioni sociali attraverso l’impatto che hanno sulla natura, ed ecco che tra i rami si ripropongono le sostanze estranee che le radici hanno assunto indiscriminatamente. Talvolta troviamo lunghe corde applicate, altro elemento sottratto alla mistica dello sciamano, simbolo di ascesi che nella variante annodata evoca la dimensione arcana dei legami cosmici, sociali ed esistenziali che l’artista intende sciogliere per riconciliare l’equilibrio tra la natura e il suo figlio più consapevole.