Immagini e letture con Marta Boneschi e Franca Pizzini
15 maggio 1796, il generale Napoleone Bonaparte entra a Milano.
Con il suo esercito di popolo scatena un vento innovatore che investe la vita, la società, le idee, le abitudini e il gusto dei Milanesi. I conquistatori sono impietosi con le loro prepotenze, le requisizioni, il prelievo di opere d'arte, ma una parte della città è pronta ad accoglierli, perché ha assorbito la filosofia dei lumi e il valore della libertà, parla, legge e scrive in francese più che in italiano, e spera in un passo di civiltà. Ma l’aristocrazia milanese è tradizionalmente legata agli Asburgo, per cui all’interno degli stessi casati si creano schieramenti opposti. Le donne, che ora si chiamano "cittadine" e possono essere istruite in nuove scuole, adottano la moda parigina di esprimere un'opinione. Dopo un primo spavento e ingenti tasse da pagare, alcuni nobili aprono ai napoleonici i loro sontuosi palazzi. Il passaggio dall’Ancien Régime alla Restaurazione ha luogo sia fra quelle mura eleganti e antiche, sia nelle splendide ville di campagna. Intanto, la Milano neoclassica diventa la Milano romantica.
A cura de Il Circolo dei Lettori di Milano