A cura di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’Opificio delle Pietre
Dure
È solo con Alchemy, di Jackson Pollock, restaurato presso la Fortezza da Basso tra il 2013 ed il 2015, che l'Opificio delle Pietre Dure si avvicina al restauro del contemporaneo. Da allora si sono succedute opere diverse, dal Memoriale degli Italiani ad Auschwitz alla Boite en valise di Duchamp, dai Feltri di Daniel Buren al Guerriero con scudo di Henry Moore, cantieri che hanno coinvolto opere del Centro Luigi Pecci a Prato e la Fattoria di Celle a Santomato fino ad arrivare ai fantasmagorici costumi di Danilo Donati per Fellini.
Un percorso denso che offrirà esempi e riflessioni sul vasto spettro di materiali e tecniche che ci sfidano, da affrontare con processi e metodi non sempre simili a quelli consueti per l'arte antica.