Edward Hopper, Mark Rothko, Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Quattro protagonisti dell’arte statunitense del Novecento per i quali il colore sembra possedere una natura anfibia: concreto segno pittorico ma anche messaggero di trascendenza, materia visibile ma anche finestra aperta sull’oltre, campitura e dismisura. Tele come icone, dunque, intuizioni di un mondo a venire che il teologo gesuita Antonio Spadaro porge alla nostra stupefatta contemplazione. Al termine, dialogo con Francesco Tedeschi, critico d’arte. Segue visita guidata alla mostra Moroni (1521 – 1580.) Il ritratto del suo tempo.