Furono anni di diffusa meraviglia quelli che, fra il ’50 e il ’60 del secolo scorso, videro Milano trasformarsi sotto le luci della modernità: vi arrivarono anonime famiglie e primedonne, persone di semplici origini in cerca di un nuovo benessere e alcune nascenti stelle dello spettacolo.
Prime fra tutte Maria Callas, celebrata alle Gallerie d’Italia - Milano con una mostra di immagini, tratte dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, visitabile fino al 18 febbraio. Fotografie d’epoca che ne svelano i risvolti più privati, avendola colta lontana da quel palcoscenico scaligero che la consacrò “divina”. Gli stessi anni in cui nelle case si insediarono il frigorifero e la televisione.
La città dei salotti e delle grandi sarte – in primis la Biki che rivestì, slanciandola, una goffa Maria - era l’avamposto di una mutazione antropologica in atto: l’emancipazione dalla realtà contadina. Scomparivano le lucciole, avrebbe detto Pier Paolo Pasolini, sostituite dalle insegne al neon delle industrie. Fra l’incanto e il disincanto di chi ne fu protagonista.
Con Giuseppe Lupo e Fabiana Giacomotti
Modera Laura Lepri