Nel contesto del centocinquantesimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni (22 maggio 1873), si impone al centro della memoria collettiva il suo romanzo, I Promessi sposi, che tanto profondamente è radicato nelle menti degli italiani. Al centro del romanzo, a detta di Italo Calvino, sta la Biblioteca Ambrosiana di Milano (capitolo XXII), vero ideale concreto di cultura secondo il pensiero di Manzoni perché aperta gratuitamente a tutti «per la pubblica utilità» sin dal 1609.
L'Ambrosiana è la creatura più geniale e duratura di Federico Borromeo (1564-1631), il manzoniano «cardinal Federigo», l'arcivescovo di Milano la cui presenza riempie di luce le pagine del romanzo dalle parole di Perpetua rivolte a don Abbondio nel primo capitolo sino alla celeberrima conversione dell'Innominato (XXIII capitolo). Il capitolo XXII presenta sia la personalità di Federico sia la descrizione dell'Ambrosiana: a darne una lettura commentata, arricchita da approfondimenti sulla storia dell'Ambrosiana e su Federico Borromeo, oltre che da alcune novità emerse da recenti ricerche, sarà Federico Gallo, Dottore dell'Ambrosiana e Direttore della Biblioteca.