Con Matteo Cesari, flautista
Dalle atmosfere impressioniste e simboliste di Debussy e Satie e dai richiami di tradizione popolare di Béla Bartók nella musica ‘colta’, fino a Ennio Morricone, torna alle Gallerie d’Italia – Milano questa volta in collaborazione con Milano Musica - Associazione per la musica contemporanea, un nuovo appuntamento dove la musica si trova in dialogo e in contrappunto melodico, armonico e strutturale, con le sculture e le opere del ‘900 esposte nell’ambito del percorso espositivo temporaneo “Una Collezione Inattesa. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura” (fino al 22 ottobre).
Nel concerto itinerante gli spazi museali di Gallerie d’Italia – Milano si arricchiscono di un controcanto musicale che unisce Novecento e XXI secolo, come nel percorso espositivo temporaneo, con protagonista il flautista Matteo Cesari.
Nel programma – incentrato su uno degli strumenti più iconici della musica contemporanea, oggetto di sperimentazione e reinvenzione da parte di numerosi compositori – la varietà musicale si incontra liberamente con quella delle opere, in un percorso in cui l’interazione tra arti diverse è suggerito dalla sensibilità dell’interprete e aperto a quella dell’ascoltatore.
Matteo Cesari ci conduce dalla densa tensione della Sequenza I di Luciano Berio del 1958, attraverso l’intensissima concentrazione espressiva di György Kurtág, agli interrogativi di Tristan Murail e all’ardua ricerca di Alberto Posadas, per concludere con alcuni di brani di Salvatore Sciarrino, il compositore che ha esplorato le nuove potenzialità espressive del flauto durante tutto l’arco del suo sviluppo artistico e che è da tempo legato a Città di Castello, la città di Alberto Burri.
Negli ampi spazi museali riecheggiano allora dei rintocchi dell’Orologio di Bergson, delle invenzioni dinamiche e timbriche di Immagine fenicia fino alla magia di Come vengono prodotti gli incantesimi?
Milano Musica - Associazione per la musica contemporanea
Milano Musica è nata per far conoscere il ricchissimo repertorio della musica del Novecento, di solito il più trascurato dalla vita musicale. Esso è al centro di una programmazione molto articolata, che non esclude i capolavori del passato, ma intende soprattutto proporre le esperienze che attraverso generazioni diverse, dai maestri del Novecento storico a quelli del secondo dopoguerra, ai più giovani, hanno aperto spazi sconfinati al pensiero, musicale e non, hanno ripensato il problema dei rapporti tra suono, spazio, tempo e hanno offerto nuove prospettive. Scopo dell’Associazione è diffondere la conoscenza della musica contemporanea e di concorrere allo sviluppo di nuove forme espressive attraverso l’attività di formazione, di sperimentazione, di documentazione, di organizzazione e produzione di concerti e spettacoli, tanto direttamente quanto in collaborazione con privati e altri enti e istituti, pubblici e privati. Inoltre, l’Associazione promuoverà progetti destinati alla diffusione della musica intesa come strumento di sviluppo e di integrazione sociale.
Matteo Cesari, flautista
Artista, interprete e ricercatore appassionato particolarmente dalla musica del nostro tempo, si è esibito come solista in tutto il mondo. Nato a Bologna nel 1985), il suo percorso professionale lo ha condotto dall’Italia al CNSMD di Parigi e alla Sorbona, dove si è addottorato nel 2015 con una tesi sull’interpretazione del tempo nell’Orologio di Bergson di Salvatore Sciarrino e in Carceri d’invenzione IIb di Brian Ferneyhough. Ha vinto numerosi premi, cui il prestigioso Kranichsteiner Musikpreis di Darmstadt. La sua passione per la musica di oggi lo ha portato a collaborare con alcuni tra i più importanti compositori e artisti contemporanei, quali Salvatore Sciarrino, Brian Ferneyhough, Alberto Posadas, Pierre Boulez, Helmut Lachenmann, Matthias Pintscher, Hugues Dufourt, Stefano Gervasoni, Ivan Fedele, Péter Eötvös, Michael Finnissy, Marco Momi, Pierluigi Billone, Barbara Hannigan, Stéphane Degout, Otto Katzameier, Christian Dierstein, Carolin Widmann, Cédric Tiberghien e Maurizio Pollini. Si è esibito in sedi prestigiose quali la Philharmonie de Paris, la Philharmonie di Colonia e quella di Lussemburgo, il Festival d’Automne e la Fondation Louis Vuitton a Parigi, la Pierre Boulez Saal a Berlino, il Mozarteum di Salisburgo, il Festival Musica a Strasburgo, gli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, il Musikverein e Wien Modern a Vienna, la Shanghai New Music Week in Cina, la Toppan Hall di Tokyo, in Giappone, l’Italian Academy di New York e il Teatro Colón di Buenos Aires. Recentemente ha registrato un triplo album con l’integrale dell’opera per flauto di Salvatore Sciarrino.
Luciano BERIO (1925-2003)
Sequenza I (1958, 8’)
György KURTÁG (1926)
Doloroso (1992, 4’)
Tristan MURAIL (1947)
Unanswered questions (1995, 4’)
Alberto POSADAS (1967)
Prónomo (2010-2020, 11’)
Salvatore SCIARRINO (1947)
L’orologio di Bergson (1999, 8’)
Immagine fenicia (1996-2000, 6’)
Come vengono prodotti gli incantesimi? (1985, 7’)