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Gallerie d'Italia - Milano
Dal 6 ottobre 2024
Le Gallerie d’Italia presentano per la prima volta al pubblico, nell’ambito della costante attività di studio e condivisione delle raccolte d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo, uno straordinario dipinto dell'artista statunitense Robert Ryman, uno dei più significativi esponenenti della Minimal Art, proveniente dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati.
Enciclopedica raccolta d’arte contemporanea formata tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento e confluita, grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati, nel patrimonio storico-artistico tutelato e valorizzato dalla Banca, la Collezione Luigi e Peppino Agrati. annovera ben dieci opere di Ryman, tra le quali il capolavoro Winsor 20 del 1966, custodito nel caveau di questo museo, visitabile su prenotazione.
Il dipinto qui proposto appartiene alla serie Surface Veil realizzata dall’artista tra il 1970 e il 1972, la cui titolazione deriva dal nome di una marca di fibra di vetro sottilissimo, utilizzata come supporto nelle prime opere del ciclo, in parte esposte per la prima volta nel 1971 alla Dwan Gallery di New York. L’obiettivo sotteso all’intera serie è ottenere la maggiore aderenza possibile della superficie dell’opera al muro, attraverso l’impiego di un supporto molto sottile.
L’aderenza alla parete è parte di quel processo di oggettivazione fisica della pittura perseguito da Ryman, che l’artista definisce nei termini di un autentico “realismo”, libero da associazioni esteriori e quindi “assoluto”, in opposizione alla “astrazione” di qualsiasi immagine rappresentativa: “Ci hanno insegnato a vedere la pittura come ‘figure’, con connotazioni narrative, astratte o letterali, in uno spazio generalmente limitato e chiuso da una cornice che isola l’immagine. È stato dimostrato che vi sono altre possibilità oltre a questo ‘modo’ di vedere la pittura”.
L’opera esposta appartiene al secondo gruppo della serie, costituito da quattro lavori di maggiori dimensioni, che impiegano diversi supporti (lino o cotone, non più la fibra di vetro) e vengono differenziati dalla titolazione progressiva con numeri romani. Gli altri tre esemplari si trovano oggi al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Surface Veil IV è stato eseguito su tela di cotone ed è costituito da sette fasce di pennellate, tra loro suddivise dall’interruzione della stesura pittorica, con il corrispondente mutamento di direzione della pennellata. Il dipinto testimonia l’indagine di Ryman sui materiali e sui modi di dipingere, con una particolare attenzione al processo di realizzazione dell’opera, di cui l’artista lascia spesso traccia, come il segno del nastro adesivo che applica agli angoli della tela per tenerla attaccata alla parete: “Quando inizio, non sono mai sicuro di quale sarà il risultato. Il processo è infatti fare il dipinto, ecco tutto.”
Robert Ryman nasce a Nashville, Tennessee (USA), il 30 maggio 1930. Nel 1949 si iscrive al George Peabody College for Teachers, Nashville, per studiare musica; l'anno seguente è assegnato ai riservisti dell'esercito durante la guerra di Corea. Nel 1952 si trasferisce a New York e nel 1953 lavora come guardasala al Museum of Modern Art e inizia a dipingere, ma solo nel 1955 comincia la sua carriera artistica con un dipinto quasi monocromatico, Orange Painting. A fine anni cinquanta diventa amico di due artisti che lavorano al Museum of Modern Art: Dan Flavin e Michael Venezia. Nel 1961 si dedica a tempo pieno alla carriera artistica. Nei primi anni sessanta trascorre molto tempo con numerosi artisti che hanno il loro studio sulla Bowery, tra i quali Tom Doyle, Eva Hesse, Sol LeWitt, Sylvia e Robert Mangold. Inizia a creare i primi dipinti su metallo, un materiale che impiegherà spesso. Nel corso della sua carriera isola le componenti di base della pittura, andando a sperimentarne le variazioni. Nel 1994 entra a far parte dell'American Academy of Arts and Letters, diventandone vicepresidente nel 2003. Ryman muore a New York l'8 febbraio 2019.