Dopo il successo della prima mostra di Natale organizzata l’anno scorso in Basilica Palladiana che ha ospitato un dialogo visivo ed emotivo sul tema del tempo fra tre artisti: due grandi maestri del passato, Caravaggio e Van Dyck e un artista contemporaneo, Arcangelo Sassolino, la felice formula viene riproposta anche quest’anno. Nuovamente un dialogo fra artisti attraverso i secoli, nel salone della Basilica Palladiana nel comune di Vicenza, con la curatela di Guido Beltramini.
Il tema non è più il tempo ma l’acqua, generatrice di vita ma che anche, come ci dimostrano tragici episodi di cronaca, può portare distruzione. Il progetto scientifico prevede tra le opere esposte tre capolavori di Leonardo da Vinci, in un eccezionale prestito dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Per Leonardo da Vinci l’acqua è il tema che ricorre con più frequenza nelle ricerche teoriche e visive: il suo moto, le sue forme – dalle onde ai vortici, il suo rendere visibili le traiettorie delle species che consentono i meccanismi della percezione .
Gianandrea Gazzola, con un gioco di prestigio visivo, nell’acqua ospita la musica, che di norma appartiene all’aria, creando liquide figure generate da onde sonore basate dagli stessi rapporti armonici alla base delle architettura palladiane.
Jacopo Bassano, nella pala di Santa Maria degli Angeli a Feltre che ha per tema la tragica alluvione del fiume Colmeda nel 1576, ci ricorda che l’acqua può essere morte: una forza negativa a cui opporsi però con la sapienza di un progetto, come fecero gli uomini del Veneto del Rinascimento riuscirono a domarla con un progetto politico, amministrativo e tecnologico.
Tre artisti di epoche diverse costruiscono un dialogo, attraverso il tempo, lavorando su un elemento comune quanto prezioso, dove ha origine la vita.