La nuova mostra concluderà il ciclo triennale in Basilica Palladiana. Per la terza e ultima edizione si vuole rendere omaggio al capolavoro vicentino per eccellenza: il Teatro Olimpico, il teatro coperto più antico del mondo con una scoperta straordinaria: nei mesi scorsi, negli ex magazzini comunali, è stato ritrovato l’Olimpichetto, una scenografia monumentale di cui si parlava da decenni e che ormai si credeva perduta.
Si tratta di una riproduzione in scala quasi uno a uno dell’intera scena delle Sette vie di Tebe isegnate da Scamozzi, realizzata nel 1948 con l’intento di portare nel mondo l’unicità del Teatro Olimpico. Alta circa 8 metri e lunga 16, è un’opera imponente, che può essere ricostruita solo in uno spazio altrettanto straordinario come il Salone della Basilica. Tra il 1949 e il 1955 l’Olimpichetto ha viaggiato in alcune delle capitali culturali del mondo: Londra, Parigi, Berlino, Monaco, fino ad arrivare a Houston, in Texas. Ovunque ha lasciato il segno, ricevendo l’ammirazione di critici e artisti: Guido Piovene, dopo averlo visto a Parigi, lo definì “più bello dell’originale”.
Proprio per le difficoltà di montaggio e di trasporto, da allora non è mai più stato esposto al pubblico. La mostra sarà costruita attorno alla ricostruzione integrale dell’Olimpichetto, e arricchita da contenuti scientifici inediti: saranno presentati risultati dei 14 mesi di monitoraggio del proscenio scamozziano, condotti dalla Soprintendenza e dallo IUAV, e verrà proiettato il cortometraggio L’Olimpico di Paolo Vajenti, premiato con la medaglia d’argento alla Biennale di Venezia del 1948 e recentemente restaurato.
L’esperienza sarà immersiva, con luci e proiezioni all'interno del Salone e una programmazione multidisciplinare che coinvolgerà teatro, musica, architettura. Il progetto è realizzato dal Comune di Vicenza, dai Musei Civici e da Gallerie d'Italia, in collaborazione con CISA Palladio, Fondazione Teatro Comunale, Accademia Olimpica, Soprintendenza e Forum Cultura.