La Fondazione Ivan Bruschi, recentemente entrata a far parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, custodisce l’eclettica collezione di opere d’arte, arredi e oggetti di antiquariato dell’illustre aretino ideatore della Fiera Antiquaria.
Situata nel cuore del centro storico di Arezzo, la Casa Museo Ivan Bruschi, “luogo delle meraviglie”, ha sede nel trecentesco Palazzo del Capitano del Popolo. Nelle sedici sale che si susseguono nei tre piani del palazzo sono ospitati oltre ottomila pezzi provenienti da tutte le parti del mondo, dall’età preistorica alle prime decadi del XX secolo, spaziando tra reperti archeologici Etruschi, Greci e Romani fino a dipinti, mobili, ceramiche, monete, armi, libri, sculture e gioielli.
La Fondazione Bruschi propone con continuità da molti anni un’ampia offerta didattica dedicata a scuole, famiglie e associazioni: scopri di più su: Fondazione Ivan Bruschi - Didattica.
PERCORSO ESPOSITIVO PERMANENTE
DA PONTORMO A FATTORI. LE STANZE DELL'ARTE. OPERE DALLE COLLEZIONI INTESA SANPAOLO
Dal 29 giugno 2023 importanti opere provenienti dalle Collezioni Intesa Sanpaolo arricchiscono in via permanente le "stanze dell'arte" della Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi.
Questo nuovo percorso espositivo permanente presenta opere dei maggiori artisti tra Cinquecento e Ottocento, in un rinnovato allestimento ragionato ed organico che si inserisce in perfetta armonia e valorizza l'eclettica collezione del noto antiquario.
Il primo piano del trecentesco Palazzo del Capitano del Popolo presenterà una selezione di opere dei maestri del Cinquecento: l'Annunciazione di Alessandro Allori detto Il Bronzino, Leda con Castore e Clitemnestra di Giuliano Bugiardini e il Ritratto del Cardinal Giulio de' Medici di Pontormo. Il secondo piano, invece, ospiterà un cospicuo nucleo di dipinti dell'Ottocento, con opere di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Armando Spadini, insieme ai già presenti ritratti eseguiti da Pietro Benvenuti.
MOSTRA IN CORSO
Fino al 31 ottobre 2023 la Fondazione Ivan Bruschi ospita la mostra fotografica "La sottilità dell’aria. Arezzo e il suo territorio negli Archivi Alinari", in collaborazione con la Fondazione Alinari per la fotografia.
La mostra, attingendo dal composito giacimento di memorie visive che sono oggi gli Archivi Alinari, apre una finestra su cent’anni di storia del territorio, dal 1856 al 1954. Ne emerge un contesto naturale connotato da una grandiosa discontinuità paesaggistica e, ben al di là delle stesse intenzioni dei singoli fotografi, un focus del suo paesaggio sociale. E se ogni terra, come un volto, ha caratteristiche identitarie che permangono nel tempo, le ampiezze dei variegati orizzonti e le tracce vivide di una lunga storia di operosa creatività possono essere sintetizzate in quella ‘sottilità dell’aria’ a cui Michelangelo, scherzando con Vasari, attribuiva il proprio ingegno.