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Scuola di Novgorod
Scuola di Novgorod
L’icona della Natività del Cristo è una delle iconografie più famose e diffuse dell’ortodossia russa antica. Come prevede la tradizione, si tratta di una tavola in legno dipinta con la tecnica della pittura a tempera e risale al 1475 circa. Proviene da un’antica chiesa in pietra dedicata a San Nicola, ubicata nel villaggio di Gostinopol’e e faceva parte di un antico monastero nei pressi di Novgorod, una città del nord ovest della Russia, molto antica ed importante per la sua posizione strategica e i vivaci traffici commerciali. L’opera, inizialmente, era inserita nel livello delle feste dell’iconostasi, cioè la parete formata interamente da icone che, all’interno dei santuari ortodossi, separa le navate destinate ai fedeli, dall’abside in cui è posizionato l’altare. L’iconostasi è solitamente composta da più livelli sovrapposti di icone, ognuno con un proprio tema. Il secondo, a partire dal basso, è il registro delle feste. Nell’iconostasi di Gostinopol’e il registro delle feste fu pensato per essere accompagnato da quello dei profeti avente lo stesso numero di icone e posizionato nella fascia sottostante. Gli artisti che dipinsero le icone dei due registri, dunque, accoppiarono le raffigurazioni in modo che su ogni singola tavola fosse dipinta una festa nella parte inferiore e il profeta in quella superiore. L’iconografia si basa sui testi dei Vangeli e su fonti apocrife, ovvero su testi non riconosciuti dalla Chiesa ufficiale, ma molto interessanti per gli artisti, bisognosi di elementi alternativi per arricchire le scene da descrivere.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - VIcenza.
L’icona della Natività del Cristo è una delle iconografie più famose e diffuse dell’ortodossia russa antica. Come prevede la tradizione, si tratta di una tavola in legno dipinta con la tecnica della pittura a tempera e risale al 1475 circa. Proviene da un’antica chiesa in pietra dedicata a San Nicola, ubicata nel villaggio di Gostinopol’e e faceva parte di un antico monastero nei pressi di Novgorod, una città del nord ovest della Russia, molto antica ed importante per la sua posizione strategica e i vivaci traffici commerciali. L’opera, inizialmente, era inserita nel livello delle feste dell’iconostasi, cioè la parete formata interamente da icone che, all’interno dei santuari ortodossi, separa le navate destinate ai fedeli, dall’abside in cui è posizionato l’altare. L’iconostasi è solitamente composta da più livelli sovrapposti di icone, ognuno con un proprio tema. Il secondo, a partire dal basso, è il registro delle feste. Nell’iconostasi di Gostinopol’e il registro delle feste fu pensato per essere accompagnato da quello dei profeti avente lo stesso numero di icone e posizionato nella fascia sottostante. Gli artisti che dipinsero le icone dei due registri, dunque, accoppiarono le raffigurazioni in modo che su ogni singola tavola fosse dipinta una festa nella parte inferiore e il profeta in quella superiore. L’iconografia si basa sui testi dei Vangeli e su fonti apocrife, ovvero su testi non riconosciuti dalla Chiesa ufficiale, ma molto interessanti per gli artisti, bisognosi di elementi alternativi per arricchire le scene da descrivere.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - VIcenza.