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Caravaggio
Caravaggio
Si sposterà a Malta e in Sicilia per fare ritorno a Napoli nel 1609, dove realizzerà l’ultimo capolavoro conosciuto, Il Martirio di sant’Orsola, e dove aveva già prodotto opere di grande importanza come La flagellazione di Cristo, oggi al Museo e Real Bosco di Capodimonte, e le Sette opere di misericordia per la Chiesa del Pio Monte della Misericordia. Provato e malato, morirà a Porto Ercole nel 1610 a soli 38 anni.
Si sposterà a Malta e in Sicilia per fare ritorno a Napoli nel 1609, dove realizzerà l’ultimo capolavoro conosciuto, Il Martirio di sant’Orsola, e dove aveva già prodotto opere di grande importanza come La flagellazione di Cristo, oggi al Museo e Real Bosco di Capodimonte, e le Sette opere di misericordia per la Chiesa del Pio Monte della Misericordia. Provato e malato, morirà a Porto Ercole nel 1610 a soli 38 anni.
Intro
Il Martirio di sant’Orsola è l’ultima opera documentata di Caravaggio, realizzata dal maestro nel suo secondo soggiorno napoletano, a cui seguirà presto la tragica morte. La tela, attribuita a Mattia Preti, un pittore calabrese che si ispirava a Caravaggio, viene restituita al suo autore solamente nel 1980 grazie al ritrovamento di carte d’archivio, che confermano anche il soggetto rappresentato. L’opera era stata richiesta nel 1610 dal principe genovese Marco Antonio Doria. La scelta del soggetto è da attribuire al grande legame affettivo del principe con Livia Grimaldi, figlia di Isabella della Tolfa, sposata al principe in seconde nozze. La ragazza aveva preso i voti a Napoli con il nome di Orsola.Intro
Il Martirio di sant’Orsola è l’ultima opera documentata di Caravaggio, realizzata dal maestro nel suo secondo soggiorno napoletano, a cui seguirà presto la tragica morte. La tela, attribuita a Mattia Preti, un pittore calabrese che si ispirava a Caravaggio, viene restituita al suo autore solamente nel 1980 grazie al ritrovamento di carte d’archivio, che confermano anche il soggetto rappresentato. L’opera era stata richiesta nel 1610 dal principe genovese Marco Antonio Doria. La scelta del soggetto è da attribuire al grande legame affettivo del principe con Livia Grimaldi, figlia di Isabella della Tolfa, sposata al principe in seconde nozze. La ragazza aveva preso i voti a Napoli con il nome di Orsola.
Secondo la tradizione, Orsola era una giovane principessa bretone vissuta nel quarto secolo, che aveva segretamente consacrato la sua vita a Dio. Chiesta in sposa dal principe pagano Eterio, convince il padre ad attendere tre anni prima di acconsentire al matrimonio, trascorsi i quali parte per Roma, per incontrare il Papa, con 11.000 vergini al seguito. Sulla via del ritorno, le compagne vengono uccise dagli Unni che hanno conquistato Colonia mentre il re, affascinato dalla straordinaria bellezza di Orsola, le propone di diventare sua sposa. Al rifiuto della giovane, la uccide trafiggendola con una freccia.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - Napoli.
Secondo la tradizione, Orsola era una giovane principessa bretone vissuta nel quarto secolo, che aveva segretamente consacrato la sua vita a Dio. Chiesta in sposa dal principe pagano Eterio, convince il padre ad attendere tre anni prima di acconsentire al matrimonio, trascorsi i quali parte per Roma, per incontrare il Papa, con 11.000 vergini al seguito. Sulla via del ritorno, le compagne vengono uccise dagli Unni che hanno conquistato Colonia mentre il re, affascinato dalla straordinaria bellezza di Orsola, le propone di diventare sua sposa. Al rifiuto della giovane, la uccide trafiggendola con una freccia.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - Napoli.