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Francesco Bertos
Francesco Bertos
L’opera è stata attribuita per secoli ad Agostino Fasolato, uno scultore di cui si conosce molto poco sul piano biografico. Una delle più antiche segnalazioni dell’opera si deve allo storico Giovambattista Rossetti che, nella sua Descrizione delle sculture, pitture ed architetture di Padova del 1765, include la scultura tra le principali attrazioni della città, definendola “lavoro per dir vero stupendo, non tentato né pure dall’antica Grecia”. Nel 1858, lo scrittore statunitense Herman Melville ne parla in una conferenza tenuta a Cincinnati, evento che sottolinea come questa scultura continui a destare stupore per tutto l’Ottocento anche fuori dai confini locali. Le continue ricerche hanno messo in dubbio l’attribuzione della scultura ad Agostino Fasolato a causa sia dell’assenza di opere da lui realizzate, sia della presenza di documenti che certificano il suo ruolo di tagliapietra o intagliatore di pietra, come gli altri numerosi Fasolato operanti nel padovano fra Sei e Settecento, quindi con capacità limitate rispetto a uno scultore vero e proprio.
L'opera si trova alle Galleria d'Italia - Vicenza.
L’opera è stata attribuita per secoli ad Agostino Fasolato, uno scultore di cui si conosce molto poco sul piano biografico. Una delle più antiche segnalazioni dell’opera si deve allo storico Giovambattista Rossetti che, nella sua Descrizione delle sculture, pitture ed architetture di Padova del 1765, include la scultura tra le principali attrazioni della città, definendola “lavoro per dir vero stupendo, non tentato né pure dall’antica Grecia”. Nel 1858, lo scrittore statunitense Herman Melville ne parla in una conferenza tenuta a Cincinnati, evento che sottolinea come questa scultura continui a destare stupore per tutto l’Ottocento anche fuori dai confini locali. Le continue ricerche hanno messo in dubbio l’attribuzione della scultura ad Agostino Fasolato a causa sia dell’assenza di opere da lui realizzate, sia della presenza di documenti che certificano il suo ruolo di tagliapietra o intagliatore di pietra, come gli altri numerosi Fasolato operanti nel padovano fra Sei e Settecento, quindi con capacità limitate rispetto a uno scultore vero e proprio.
L'opera si trova alle Galleria d'Italia - Vicenza.