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Alessandro Allori
Alessandro Allori
La collaborazione artistica è documentata in due importanti cantieri fiorentini: nel salone dei Dugento a Palazzo Vecchio, tra il 1549 e il 1553, e nella cappella di San Luca (o dei Pittori) all’Annunziata, dal 1567 al 1571. In quest’ultima occasione, i due pittori cooperano nella realizzazione dell’affresco raffigurante la Trinità, dove Allori, a titolo di omaggio, inserisce anche un’effigie celebrativa del maestro. Il Bronzino morirà il 23 novembre 1572, accompagnato fino all’ultimo respiro dal premuroso allievo. In segno dell’indissolubile legame spirituale, Allori si firmerà: “Bronzini alumnus”, “Alessandro del Bronzino” e, dopo la morte del maestro, “Alessandro Bronzino-Allori”, trasmettendo al proprio figlio Cristofano, anch’egli pittore, l’uso del medesimo appellativo.
La collaborazione artistica è documentata in due importanti cantieri fiorentini: nel salone dei Dugento a Palazzo Vecchio, tra il 1549 e il 1553, e nella cappella di San Luca (o dei Pittori) all’Annunziata, dal 1567 al 1571. In quest’ultima occasione, i due pittori cooperano nella realizzazione dell’affresco raffigurante la Trinità, dove Allori, a titolo di omaggio, inserisce anche un’effigie celebrativa del maestro. Il Bronzino morirà il 23 novembre 1572, accompagnato fino all’ultimo respiro dal premuroso allievo. In segno dell’indissolubile legame spirituale, Allori si firmerà: “Bronzini alumnus”, “Alessandro del Bronzino” e, dopo la morte del maestro, “Alessandro Bronzino-Allori”, trasmettendo al proprio figlio Cristofano, anch’egli pittore, l’uso del medesimo appellativo.