Questo sito utilizza cookie tecnici e, previo consenso dell’utente, cookie di profilazione al fine di inviare comunicazioni pubblicitarie personalizzate e consente anche l'invio di cookie di "terze parti" (impostati da un sito web diverso da quello visitato).L'uso dei cookie ha la durata di 1 anno.
Cliccando sulla [x] di chiusura del banner, non acconsenti all’uso dei cookie di profilazione.
È possibile consultare l'informativa estesa, prestare o meno il consenso ai cookie o personalizzarne la configurazione e modificare le proprie scelte in qualsiasi momento accedendo alla sezione dedicata (Cookie policy). Per accettare tutti i cookie, clicca sul pulsante “Acconsento”.
Piero Manzoni
Piero Manzoni
Nell'autunno del 1957 Manzoni inizia le sue sperimentazioni con la serie di quadri che chiamerà Achrome. Purtroppo l’intensa attività si interromperà alla morte improvvisa dell’artista avvenuta a 29 anni, il 6 febbraio 1963. In soli sette anni Piero Manzoni era riuscito a stravolgere le regole e ridicolizzare il mondo dell’arte con le sue provocazioni.
Nell'autunno del 1957 Manzoni inizia le sue sperimentazioni con la serie di quadri che chiamerà Achrome. Purtroppo l’intensa attività si interromperà alla morte improvvisa dell’artista avvenuta a 29 anni, il 6 febbraio 1963. In soli sette anni Piero Manzoni era riuscito a stravolgere le regole e ridicolizzare il mondo dell’arte con le sue provocazioni.
Gli Achrome sono bianchi, non dipinti ma realizzati immergendo le tele: nei primi lavori nel gesso e poi, in seguito, nel caolino (la terra bianca con cui si fa la porcellana), e nella colla. Le opere si presentano arricciate nella parte centrale, oppure suddivise in sezioni quadrate o rettangolari, per poi essere lasciate a essiccare. Dal 1960, Manzoni realizza gli Achrome con materiali incolori tra i più diversi tra cui l’ovatta, il panno, il feltro, la lana di vetro, i panini, i sassi, il polistirolo e perfino il cloruro di cobalto, la pelle di coniglio, la paglia e la carta.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - Napoli
Gli Achrome sono bianchi, non dipinti ma realizzati immergendo le tele: nei primi lavori nel gesso e poi, in seguito, nel caolino (la terra bianca con cui si fa la porcellana), e nella colla. Le opere si presentano arricciate nella parte centrale, oppure suddivise in sezioni quadrate o rettangolari, per poi essere lasciate a essiccare. Dal 1960, Manzoni realizza gli Achrome con materiali incolori tra i più diversi tra cui l’ovatta, il panno, il feltro, la lana di vetro, i panini, i sassi, il polistirolo e perfino il cloruro di cobalto, la pelle di coniglio, la paglia e la carta.
L'opera si trova alle Gallerie d'Italia - Napoli